sabato 29 settembre 2012

Suicidio in diretta TV



Un suicidio in diretta su Fox News: un uomo inseguito dalla polizia si spara un colpo alla testa, costringendo l'emittente a interrompere immediatamente le trasmissioni e a scusarsi. "Mi scuso per quanto accaduto" ha detto il conduttore televisivo, Shepard Smith. "Noi vediamo molte cose che non trasmettiamo perché non appropriato" aggiunge Smith, riferendosi al fatto che negli studi le immagini scorrono cinque secondi prima di andare in onda così da poter evitare la trasmissione di "cose terribili. Siamo desolati". L'incidente conquista subito la rete, con commenti di navigatori, e il video viene ripreso da diversi siti internet. "La sola ragione per la quale si trasmettono gli inseguimenti é la speranza di vedere un incidente - affermano alcuni navigatori -. Mostrare pura violenza non è informazione".

domenica 23 settembre 2012

GRILLO A PARMA - QUELLO CHE I GIORNALISTI NON CI MOSTRANO



il Corriere ha riportato stralci del discorso di Grillo ieri a Parma. Stranamente, la parte più pesante è passata via come se non fosse mai stata neppure pronunciata. Non so se lo fanno apposta o se, per fare il giornalista di una grande testata, devi allenarti anni ad ingigantire le inezie e a rimpicciolire fino a dimenticarle le cose davvero importanti. Per fortuna esiste la rete. Quella, non l'avevano messa in conto...

domenica 16 settembre 2012

Innocence of Muslims - L'innocenza dei musulmani. "il lungometraggio della discordia"



Regista israelo-americano.
Si chiama "Innocence of Muslim" ed è girato da Sam Bacile. Rappresenta un Maometto credulone e donnaiolo. Bacile ha da sempre definito l'Islam come un "cancro"
Il lungometraggio della discordia . Innocence of Muslims Trailer 
Il trailer de "L'innocenza dei musulmani", il film della discordia che ha scatenato le proteste in Libia e in Egitto.
chi ha realizzato il film blasfemo su Maometto lo ha fatto di proposito, consapevole di ciò che avrebbe provocato nel Nord Africa, in particolar modo in Egitto e Libia

giovedì 13 settembre 2012

L'altra faccia dell'iPhone 5 :operai cinesi sfruttati e sottopagati


"Foxconn, condizioni di lavoro disumane"
La denuncia di un giornalista infiltrato

Il reporter ha trascorso 10 giorni nella sede del colosso tecnologico di Taiyuan, partecipando alla produzione del nuovo iPhone5 di Apple. Il suo diario di viaggio, pubblicato su Shanghai Evening Post,testimonia il malessere dei dipendenti costretti a ritmi massacranti, situazioni igieniche paradossali e mobbing da parte dei supervisori


TAI YUAN (Cina) - Una fucina di progresso. La fabbrica dei sogni, delle meraviglie. La Foxconn International Holdings, la più grande multinazionale in fatto di componenti elettronici, con un giro d'affari da circa 60 miliardi di dollari e più di 1 milione e 200 mila dipendenti, è il colosso taiwanese dove nascono e vengono assemblati tutti gli esemplari del marchio di Steve Jobs, dagli iPad agli iPhone, fino alla neonata versione 5 del famoso smartphone. Ma dal 2009 la Foxconn è stata spesso tristemente citata sulle pagine di cronaca a causa di una serie di suicidi che hanno coinvolto i suoi dipendenti, stressati dall'iperlavoro e dalle cattive condizioni di vita. A ulteriore testimonianza dello scandalo, arriva il reportage di un giornalista cinese dello Shanghai Evening Post: fingendosi un operaio è entrato nella fabbrica di Tai Yuan, nella provincia cinese dello Shanxi, e ha pubblicato un diario della sua esperienza. Dieci giorni da "incubo" fra notti insonni, mobbing, scarafaggi e disumani tour de force nel polo tecnologico d'avanguardia.

LE FOTO 1

Condizioni igieniche al limite. Per il lancio del suo ultimo "gioiello" l'azienda informatica statunitense di Cupertino ha richiesto di elevare al massimo il grado di efficienza dei suoi poli di produzione per arrivare a immettere sul mercato una media di 57 milioni di iPhone 5 all'anno. Una cifra considerevole. Che richiede qualche sacrificio ai lavoratori. Ma il coraggioso giornalista ha potuto constatare da vicino l'esatto significato che il termine 'sacrificio' assume all'interno della sede cinese della Foxconn. "La prima notte nel dormitorio è stato un incubo", si legge nel reportage. "Il dormitorio intero puzza di spazzatura: un misto di odore di immondizia, sudore, sporco. Fuori da ogni stanza ci sono accatastati rifiuti non buttati". E ancora: "Quando ho aperto il mio armadio, ho visto sgusciare fuori scarafaggi e le lenzuola che vengono distribuite ad ogni nuovo lavoratore sono sporche e piene di cenere". 

Il training prima di iniziare. Prima di partire con la produzione vera e propria il giornalista ha dovuto fare qualche giorno di rodaggio. "Il giorno dopo la firma del contratto, in cui si fa molta attenzione ai doveri dei lavoratori e meno ai suoi diritti, ci hanno riunito in una sala e siamo stati informati della storia della società Foxconn, delle politiche e delle misure di sicurezza", scrive il reporter cinese. "Potrebbe non piacervi il modo in cui verrete trattati - avrebbe detto un istruttore - Ma vi assicuro che è per il vostro bene". Qualcuno avrebbe anche chiesto delucidazioni sulla vicenda dei suicidi. Gli incaricati della gestione del personale "non hanno evitato l'argomento" scrive il reporter, "ma lo hanno liquidato in poche parole". "Qualcuno ha detto che le condizioni cattive di vita e di lavoro sarebbero responsabili dell'alto tasso di suicidi all'interno della fabbrica", racconta ancora nel diario. "Ho notato che tutte le finestre del dormitorio hanno grate metalliche che fanno sentire i dipendenti in prigione".

Il giorno del debutto. Finalmente il giorno dell'ingresso nella fase produttiva. Dopo i giorni di apprendistato il giornalista arriva alle macchine. "Abbiamo raggiunto l'ingresso del piano di produzione. Se il metal detector alla porta d'ingresso trova il lavoratore in possesso di qualsiasi materiale metallico, come la fibbia della cintura, orecchini, macchine fotografiche, telefoni cellulari, lettori mp3, l'allarme suona e viene licenziato sul posto". È quanto accaduto ad un dipendente che portava con sé un cavo di ricarica Usb. E una volta a lavoro non ci si può fermare, neanche per un minuto: "Un nuovo lavoratore che sedeva di fronte a me era esausto e si è fermato per qualche minuto", ha raccontato il giornalista. "La vigilanza lo ha notato e lo ha punito chiedendogli di stare in un angolo per 10 minuti, come a scuola". Il giornalista ha lavorato initerrottamente tutta la notte, fino alle 6 di mattina. Secondo i suoi calcoli, i lavoratori di Foxconn devono marchiare 5 dispositivi - la parte posteriore - al minuto. Si parla di 3mila ogni 10 ore di lavoro. "Ciascuna linea di produzione può arrivare a produrre 36mila parti in mezza giornata - scrive il reporter cinese - è spaventoso". E al termine della giornata lavorativa di 10 ore un supervisore avrebbe detto: "Chi vuole restare a lavorare fino alle 5 del mattino? Siamo tutti qui per fare soldi! Lavoriamo più sodo! Dovete sentirvi onorati di partecipare alla produzione di un oggetto così prezioso come l'iPhone 5!". Ma il compenso totale per due ore supplementari di lavoro sarebbe di soli 27 yuan, poco più di 2 euro

Sgarbi Show In diretta Tv, vomita su Barbacetto: sei un finocchio! E insulta i grillini

Show con insulti in diretta tv, nel talk condotto da Marco Columbro su Vero tv Sgarbi ricopre di insulti Gianni Barbacetto. E sul finire se la prende con Grillo e con i grillini


ROMA – “E’ uno della Casta, fa gli show ma si mette una maschera, da decenni è lì a fare il politico e ora cerca di farlo ancora. Saranno spazzati via tutti”. Il giornalista del Fatto Quotidiano, GianniBarbacetto, parte in quarta lasciando all’inizio quasi attonito Vittorio Sgarbi, che infatti replica partendo piano: “Mi devi dire quali danni ho fatto…”. E poi, via: “Capra, bestia ignorante, ha un sorrisino idiota, parla di quello che ho fatto”. E’ accaduto durante il talk show condotto da Marco Columbro su Vero tv.
“In mancanza… – prova ad intervenire Barbacetto. “In mancanza della tua faccia di merda”, lo incalza Sgarbi. Il critico d’arte a quel punto si alza e si avvicina al giornalista del Fatto, “merda secca, tu e il tuo giornale di merda”. “Tu cachi merda, non parole”. “Ma sei stato condannato da un giudice perché non andavi a lavorare sì o no?”. “Sono stato condannato da un giudice di merda come te!”. Barbacetto ride e Sgarbi impazzisce: “Tu e quella camicetta rosa da finocchietto…”. Barbacetto replica con un classico del machismo: “Portami tua sorella, si direbbe”, ma Sgarbi non perdona: “Mia sorella non riesci neanche a guardarla perché ce l’hai moscio”.

domenica 9 settembre 2012

Un grande D'Agostino difende Grillo e attacca il 'marciume' dei partiti



Lungo ed appassionato intervento di Roberto D’Agostino a difesa di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, durante la trasmissione “Piazza Pulita”, su la7. Il “casus belli” è stato lo sfogo fuorionda del consigliere regionale Giovanni Faviacontro il comico genovese e Casaleggio. Dopo gli interventi degli ospiti in studio, si è innescata una bagarre in crescendo nella quale il creatore di Dagospia ha ammonito pesantemente i presenti, accusandoli di “controllare le pulci di Grillo” e del suo movimento e di ignorare il marciume dei partiti tradizionali. “Ma tutta questa vostra attenzione su questo “scazzetto” tra i 5 Stelle la applicate per caso anche al signorPassera?” – chiede polemicamente D’Agostino – “o a Profumo o a tutti i Cuffaro che abbiamo da tanti anni tra i piedi o ai signori che detengono il potere all’interno delCorriere della Sera, come Ligresti e company?”. E sulla lista 5 Stelle dichiara: “E’ un movimento che alle amministrative ha raggiunto l’8%, più della Lega e più di quel ca…o di Casini che ogni volta viene intervistato come se fosse un dio“. E aggiunge: “Signori, Grillo, in paese di disgraziati come il nostro, è riuscito con un mouse a creare un movimento. Sarà un comico, ma gli altri sono criminali e malfattori“. Nella sua invettiva, D’Agostino sottolinea anche il fatto che il creatore del Movimento 5 Stelle non ambisce ad essere un leader di Palazzo Chigi e, rivolgendosi a Francesco Boccia, fa una domanda provocatoria: “Grillo ha per caso un Penati tra i suoi, come ilPd? Abbiamo visto che il Pdl di Berlusconi è un partito d’affari, ma questo conflitto d’interessi esce da tutti i pori, da tutti i partiti”. Piccata la reazione del deputato Pd, che invita D’Agostino a fare nomi per evitare la deriva demagogica. “Ho fatto il nome, a bello de mamma” – replica il giornalista – “Penati. Che caxxo vuol dire ‘Penati’?”. Il dibattito si infiamma quando l’esponente del Pd menziona il faccendiereLuigi Bisignani. “L’ho chiamato e lo dico davanti alle telecamere” – si difende D’Agostino – “per avere informazioni, perchè sono un giornalista, non per fare affari.D’Alema lo chiamava per altri motivi“. Il conduttore Formigli tenta di sedare la polemica, congedando il direttore di Dagospia con un ringraziamento. Ma D’Agostino non ci sta e, scatenando l’ovazione del pubblico, risponde: “Grazie al ca..o!”

sabato 8 settembre 2012

Beppe Grillo: "Torneremo alla lira. La Germania ci sta fregando"



Che cosa vuol dire essere in Europa? Se lo è chiesto Beppe Grillo
 Ecco cosa ha detto:

"Non possiamo avere la stessa moneta e un'economia da poveri. Perché così la Germania ci frega. Più noi ci impoveriamo più la Germania cresce. Impoverire gli altri, per crescere lei. Credo che al 90% ci riprendiamo la lira. Sarà un bene, sarà un male, non lo so. Sarà un bagno di sangue, svalutazione su svalutazione, ma non vedo altre vie d'uscita. Dobbiamo toglierci dalla testa queste storie delle triple A, dello spread. Ci prendono ogni giorno per il culo. Ci stanno mettendo in mano al Fondo monetario, ovvero agli americani. Basta con l'influenza degli americani nel nostro Paese. Diventiamo dei cittadini seri. Monti è una brava persona, ma alla fine fa quello che gli chiedono di fare. Questi politici? Fra sei mesi nessuno si ricorderà neanche il loro nome. L'Italia va ri-progettata, signori. Partiamo dall'energia, abbandoniamo il petrolio e puntiamo sulle rinnovabili. Altrimenti non ne usciremo. E poi mi devono dire cosa pago con le mie tasse: la pensione ai politici? La Tav? Gli editori? Perché se è così non ci sto più".